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Giacomo La Russa vincitore della XXIV edizione del premio letterario Ignazio Buttitta


Prestigioso riconoscimento per il romanzo “I sepolti vivi – La rivolta della Ciavolòtta” dell’avvocato agrigentino Giacomo La Russa che è stato invitato a presenziare alla cerimonia di consegna del “Premio di Arte e Cultura Siciliana Ignazio Buttitta”, che si terrà presso il teatro del Parco Letterario Luigi Pirandello di Agrigento, sabato 8 luglio 2023 a partire dalle ore 20:00.

Il premio, giunto quest’anno alla sua XXIV edizione, è promosso dal centro artistico, culturale, editoriale “Renato Guttuso” di Favara presieduto da Lina Urso Gucciardino ed è articolato in diverse sezioni che vanno dalla poesia, alla prosa e alla saggistica. L’opera di Giacomo La Russa, edita VGS LIBRI, vince nella sezione narrativa.

Quest’anno sono stati oltre 500 gli elaborati, provenienti sia dal territorio nazionale sia dall’estero, che i partecipanti hanno fatto pervenire al Comitato organizzatore del Premio.

I sepolti vivi – La rivolta della Ciavolòtta” a distanza di appena sette mesi dalla sua pubblicazione, continua a riscuotere un notevole consenso tra gli addetti ai lavori e un continuo apprezzamento tra i lettori accorsi numerosi alle tappe di presentazione del libro cui hanno partecipato.

La vicenda de “I sepolti vivi” riprende un fatto realmente accaduto: Michelangelo Fanello, detto Michilà, ci racconta i cinque mesi di occupazione da parte di un gruppo di minatori, che nel luglio del 1954, decidono di occupare ad oltranza la miniera di zolfo della Ciavolòtta, insistente nel territorio di Favara, in segno di protesta contro l’amministrazione mineraria che, dopo aver sospeso loro il pagamento degli stipendi di alcuni mesi, ne annuncia il licenziamento. Lo sviluppo del racconto principale e dei suoi protagonisti si intreccia, nel corso del romanzo, con gli interessi del proprietario della miniera, che poco o nulla ha a cuore il futuro dei suoi operai, e con quelli di una classe politica che deciderà di ricorrere a un tranello e a una falsa promessa pur di convincere i minatori a porre fine allo loro rivolta.


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